Durante le attività di tipo anaerobico, ovvero in sforzi relativamente brevi e intensi, la maggior parte di energia ci è fornita dalla glicolisi anaerobica e dal sistema ATP-Pcr. Mentre per stimare la capacità aerobica utilizziamo il vO2max come abbiamo visto prima, nel caso di attività anaerobiche vi sono più test che permettono di scoprire la massima potenza anerobica, come il test di Wingate. I maggiori adattamenti osservabili a seguito di un allenamento anaerobico sono i seguenti:
1- IPERTROFIA MUSCOLARE:
Con l’allenamento anaerobico si verifica un aumento dell’area della sezione trasversa delle fibre muscolari, specialmente quelle a contrazione rapida e avviene una progressiva trasformazione delle fibre a scossa lenta a quelle a scossa rapida (di circa 7-9%). Ovviamente, secondo il principio di specificità di allenamento, gli allenamenti anaerobici massimali di durata di 6 secondi migliorano il sistema ATP-pcr, mentre quelli superiori agli 8-9 secondi migliorano il sistema glicolitico e l’attività degli enzimi glicolitici del 10-25%.
2- MIGLIORAMENTO SOGLIA ANAEROBICA:
Con l’allenamento anaerobico viene spostata in avanti nel tempo il raggiungimento della soglia anaerobica e della soglia del lattato: un soggetto allenato può lavorare ad una percentuale più elevata del proprio vO2MAX prima che inizi l’accumulo di lattato nel sangue, ciò comporta un’andatura molto più veloce.
3- DIMINUIZIONE CONCENTRAZIONE EMATICA DI LATTATO:
Con l’allenamento anaerobico diminuisce la concentrazione ematica di lattato, per la stessa intensità di esercizio, fino a due terzi rispetto all’inizio di un programma di allenamento specifico, già dopo un mese di allenamento e continua ad aumentare fino a sette mesi dopo. La maggiore capacità tampone permette ai muscoli di trasformare energia per più tempo, prima che la concentrazione di ioni H+ diventi tanto alta da inibire il processo contrattile.
4- RECLUTAMENTO FIBRE MOTORIE:
L’allenamento anaerobico migliora la forza, le abilità e la coordinazione, in quanto ottimizza il reclutamento delle fibre e permette movimenti più efficienti e, migliorando l’efficienza, riduce il consumo di energia da parte dei muscoli.
5- IPERTROFIA CARDIACA:
A seguito di un periodo di allenamento anaerobico, (come ad esempio allenamento con sovraccarichi), si verifica una modificazione ipertrofica del cuore a carico delle pareti cardiache, ovvero un inspessimento delle pareti cardiache, quindi un aumento della forza di contrazione, per poter mandare più sangue ossigenato nel minor tempo possibile, in quanto l’allenamento anaerobico è costituito da esercizi brevi e intensi.